Chiesa Madonna dei Calcinai

Descrizione

La struttura è costruita sul versante sud della strada che collega Pioraco con Sefro, attuale strada provinciale 97, innestata nel fianco della montagna quasi in prossimità del capoluogo.

La chiesa o “oratorio” della Madonna dei Calcinari si presenta certamente quale edificio di culto vocato al ristoro dell’anima dei pellegrini e dei viandanti e quale testimonianza devozionale di una confraternita di “calcinari”, da intendersi sia come lavoratori della calce e produttori di calce viva anticamente utilizzata per igiene e disinfezione, sia, per esteso, come muratori, la cui incolumità è quotidianamente rimessa ai pericoli del cantiere: la tesi è avvalorata dalla presenza delle immagini dei Santi Sebastiano e Rocco.
Il prospetto principale nord si presenta in tutta la sua umiltà come una grande superficie a capanna, per lo più estesa in orizzontale, realizzata con conci di pietra prevalentemente irregolari – finitura recuperata col restauro del 2014 a sostituzione del precedente strato d’intonaco - bucata esclusivamente da portone con piccolo oculo sovrastante e rispettivamente ai lati da due minute finestre quadrate. Oltre a queste aperture, altre tre finestre, poste rispettivamente due su fronte est ed una su fronte ovest, provvedono all’illuminazione naturale dell’aula e della sagrestia. Sul prospetto est, inoltre, si rileva una cornice a conci ben sbozzati di quello che probabilmente fu un tempo l'ingresso principale all'aula, accesso attualmente tamponato. La parete fondale del presbiterio, rialzato dal piano dell’aula, è modulata al centro con un’abside scavata nella roccia viva del monte: questa caratteristica ha determinato la presenza di umidità.

Interno

La modesta altezza ed il prevalente senso di latitudine dello spazio interno conferiscono all'aula l'impressione d'essere un quadrato, benché in effetti sia rettangolare. Rialzato per un gradino dal piano dell’aula, il presbiterio condivide con quest’ultima la copertura a capriate con travi e solaio in laterizio a vista. Si distingue, invece, l'abside ottenuta nel fianco della montagna la cui semicupola è stata realizzata in camorcanna quindi intonacata come il resto delle pareti dell’aula. Modestissima superficie è data alla sagrestia che si apre a sinistra dell’altare. In seguito al restauro del 2014 le superfici murarie sono state tinteggiate gialle con guida rossa che corre in basso per tutto il perimetro dell’ambiente, con l’accortezza di salvaguardare la decorazione pittorica (1457 – 1503) della controfacciata e della porzione del muro perimetrale sinistro in corrispondenza di quel portale tamponato di cui si è parlato in precedenza. La sequela di effigi di santi e madonne con bambino tra i quali San Rocco e San Sebastiano, protettori degli afflitti dalla peste e dalle sofferenze e dei pellegrini in viaggio per Roma e Loreto, denota la devozione di una confraternita di “calcinari”, forse produttori di calce viva, più probabilmente muratori.

Impianto strutturale

La struttura è realizzata per tre lati con muratura portante perimetrale di blocchi e conci di pietra prevalentemente irregolari, questi ultimi sono stati ammorsati al lato fondale costituito dalla viva roccia della montagna.

Coperture

La copertura consiste in un tetto di coppi a due falde su fondo in laterizio che poggia su sistema ligneo di arcarecci, travi e capriate, queste ultime sorrette da mensoloni finemente lavorati.

Indirizzo

Strada Provinciale 97, 62025 Sefro MC

Contatti

Modalità di accesso

Attualmente non è visitabile poiché è terremotata dal 2016. Si trova poco prima di arrivare a Sefro capoluogo sulla sinistra appena superata il trotificio Rossi

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