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Descrizione
Percorrendo leggermente in discesa il sentiero, dopo alcuni minuti si giunge in una sorta di terrazzo naturale che sporge a strapiombo sopra il fosso detto di San Giovanni e nella parete sud -ovest del M.Crestaio. In questo luogo sono visibili delle grotticelle nella parete rocciosa e le fondamenta di un piccolo edificio antico. Le fondamenta appartengono ad un’antica chiesa dedicata a San Bartolomeo edificata in questo luogo perchè qui si rifugiò in eremitaggio (da cui il nome di Carceri) il Beato Bernardo da Quintavalle, primo compagno di San Francesco, negli anni 1237-1239, in seguito alle lotte sorte all’interno dell’ordine Francescano alla morte del fondatore. La chiesa risultava già in rovina in un documento dell’anno 1783 ed oggi si rende quanto mai necessaria la sistemazione di tutto il luogo dove si registra un aumento di visitatori negli ultimi anni.
L’antica chiesa doveva sorgere nei pressi della grotta di Monte Crestaio dove si rifugiò in eremitaggio il Beato Bernardo da Quintavalle di Assisi.
Ad oggi, si hanno poche notizie in merito ma rimangono sul luogo alcune tracce delle fondamenta nascoste tra la vegetazione.
In occasione di una visita pastorale avvenuta ad Agolla il 9 agosto del 1582, l’edificio viene definito come “simplicis ecclesiae”. Più tardi tra il XVIII e XIX secolo viene citata più volte nei catasti ma sopratutto in vari atti relativi alla definizione dei confini fra Agolla e Sefro. Nel 1783, infine, in una altro atto di descrizione del luogo, l’Eremo di San Bartolomeo delle Carceri risulta già in rovina.
È probabile che la chiesa sorse proprio sul primitivo impianto dell’eremo del Beato Bernardo. Poi ampliata e trasformata, conservò anche in seguito un aspetto semplice e “francescano”. La causa della suo abbandono è certamente attribuibile alla sua posizione isolata e lontano dal centro abitato.
Indirizzo
Contatti
- Località Il Tribbio, 62025 Sefro MC
- Email: info@comune.sefro.mc.it
- Telefono: 0737/45118
Modalità di accesso
Si trova nella zona di Montelago, il sentiero è segnato da cartelli ma è consigliabile non visitarlo vista la pericolosità del percorso.
Attualmente non è visitabile